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giovedì 1 ottobre 2015

Immigrazione: tanto business condito da finta carità... 17 Maggio 2015


Oramai siamo abituati quotidianamente a leggere e/o ascoltare notizie riguardanti barconi di immigrati che si avvicinano alle nostre acque territoriali, alle nostre coste, che naufragano, persone che muoiono, ecc.
Quasi mai però ci fermiamo a riflettere seriamente facendoci le famose "domande da ignoranti" che tanto spesso aiutano a togliere dai problemi i cosiddetti "rumori di fondo" e lasciano i fatti liberi da interpretazioni e filtri.
La prima domanda che mi sono fatto è perché gli immigrati per arrivare in Europa non passano dalla Turchia, da Gibilterra (Spagna) o da Malta? La risposta è semplice ovvero perché L'italia è l'unica frontiera aperta e quindi nonostante non sia più agevole l'arrivo si preferisce questa via.
La seconda domanda è quanto costa un biglietto aereo da una capitale africana per Roma visto che queste persone preferiscono pagare dai 2000 ai 6000 dollari e rischiare la vita per venire in Italia? La risposta è di quelle sconvolgenti (fontewww.skyscanner.it) ovvero considerando 11 capitali africane che sono Bamako (Mali), Dakar (Senegal), Banjul (Gambia), Conacry (Guinea), Abidjan (Costa D'Avorio), Accra (Ghana), Lagos (Nigeria), Douaia (Camerun), Addis Abeba (Etiopia), Asmara (Eritrea), Il Cairo (Egitto) il costo medio è di 330 euro ovvero 378 dollari americani!!! Ovvero dai 1622 ai 5622 dollari in meno!!!
La terza domanda è conseguenza della precedente risposta: perché spendere così tanto in più senza nessun vantaggio in fatto di velocità, comodità e sicurezza? Qui l'unica risposta possibile sarebbe che queste persone non vogliono farsi riconoscere o hanno qualcosa da nascondere a meno che non ottengano queste enormi cifre (considerando il reddito medio procapite dei paesi di origine piuttosto basso). Se così fosse la domanda sarebbe chi li finanzia e per quale motivo ma voglio fermarmi prima e non pormi questa domanda.
Ci sono poi informazioni che solitamente non vengono enfatizzate ovvero:
-Il traffico di esseri umani rappresenta, a livello mondiale, il secondo business illegale dopo il narcotraffico (Min. Gentiloni in un intervista a Il Messaggero Aprile 2015)
-Solo 1/3 degli immigrati che sbarca accetta di farsi schedare attraverso fotografia e impronte digitali; per i 2/3 degli sbarcati abbiamo solo la loro autoidentificazione priva di documenti poiché per i richiedenti asilo non si possono nemmeno richiedere informazioni ai paesi di origine
-Solo il 30% degli arrivi viene rimpatriato (ovvero meno del 50% di coloro i quali non accettano di farsi identificare)
-Solo il 10/15% degli immigrati che sbarcano attengono lo status di rifugiato politico o altra forma di tutela internazionale
-Lo stato mette a disposizione per ogni immigrato più di 1000 euro al mese, che salgono a più di 1300 per i minori,  per: vitto, alloggio, vestiario, ricariche telefoniche, sigarette, diaria e altro. Soldi che vanno alle cooperative/associazioni che si occupano di immigrazione e che gestiscono le strutture di accoglienza
È evidente che in molti ci lucrano e che non si tratta di "buoni samaritani" ma solo di imprenditori senza scrupoli mascherati da persone di alta moralità civile e religiosa.
Riflettendo ho capito che a Gibilterra ad esempio sono morti molti meno immigrati attuando politiche repressive e con costi molto inferiori nonché senza conseguenze sociali sulla propria nazione quindi capiamo bene che se avessimo impedito, anche con l'uso delle armi, l'arrivo delle prime 5-10 navi le altre non sarebbero nemmeno partite invece aprendo le porte e anche le finestre arrivano tutti da noi pretendendo di non dire nemmeno chi sono, rimanendo spesso impuniti da una giustizia che non ha pene adeguate per chi ha una concezione di giustizia, di moralità ed etica evidentemente diverse dalle nostre.
Ditemi un po' ma voi fareste entrare in casa vostra uno che si rifiuta di dirvi chi è dopo che lo beccate ad entrare di nascosto da una finestra? Io no e credo nemmeno voi… ecco il ragionamento di buon senso è anche questo…

Quindi basterebbe usare il buon senso, non c'entra la destra, la sinistra, il razzismo o altre cose non attinenti… il problema non è il colore della pelle o la religione… il problema è semplicemente di buon senso… Paesi come l'Australia, nati dall'immigrazione, gestiscono gli arrivi e i rinnovi dei permessi in modo totalmente diverso e molto rigido e nessuno da dei razzisti agli australiani perché in effetti non lo sono!

Lucca, 17 Maggio 2015


Simone Togneri

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