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lunedì 10 agosto 2015

L'EDITORIALE LUCCHESE del 10 Agosto 2015 di Simone Togneri



Siamo al 10 Agosto, San Lorenzo, e onestamente oggi grandi spunti di riflessione, di quelli che fanno ragionare per ore al bar, non ce ne sono.
Mi soffermo allora ad analizzare i primi risultati dell'ordinanza comunale di divieto di balneazione sul fiume Serchio notando che, di fatto, non viene rispettata.
Io non sono stupito né dal mancato rispetto né dai mancati controlli...
Lo stato attuale delle cose non fa che confermare quanto ho sostenuto nei giorni scorsi, a caldo, ovvero che il provvedimento era doveroso ma non tanto per l'incolumità dei bagnanti che dovrebbero essere grattacieli abbastanza da saper valutare anche i rischi ed avere sufficiente prudenza e buon senso per non prendersi rischi inutili, quanto per evitare al comune problemi legali sia penali sia civili (risarcimento danni) a causa della mancata prevenzione.
I cartelli ci sono, la gente fa il bagno comunque e tutto va bene... se muore qualcuno ora sarà solo responsabilità del bagnante e non delle istituzioni che, a quanto pare, il loro dovere lo hanno fatto.
Così è almeno dal punto di vista formale ma tutti questi regolamenti incasinano le cose e basta e fanno perdere di vista l'etica e la morale delle cose che quando trattasi di "cosa pubblica" non sono argomenti di secondo piano ma anzi...
Allora quello he mi chiedo e che chiedo a voi è se questa posizione del comune di Lucca, ma poteva essere qualsiasi altro comune, difensiva ma che non tutela realmente l'interesse pubblico e non istruisce la popolazione ad un corretto utilizzo delle rive fluviali (in questo caso...) vi sembra corretta?
Secondo me no anche se capisco che, oggi come oggi, operare correttamente in modo diverso è complesso e spesso le delibere difensive sono la via maestra se non l'unica via possibile per evitare guai peggiori anche quando si cerca di operare in buona fede e con alte finalità.
Dovremmo quindi fermarci un attimo e capire che forse tutto questo accanimento legale verso gli amministratori locali spesso è ingiustificato e non giova alla gente ma anzi crea di fatto un danno.
Penso onestamente che la causa di questo attuale eccesso sia imputabile anche alla malapolitica che ha causato una forte reazione nell'opinione pubblica ma questo non può giustificare un uso accanito delle maglie del codice penale e civile che, è bene ricordarlo, debbono fungere da tutela della gente e non da cappio al collo, diretto o indiretto...
Diceva Tacito che "più è corrotto uno Stato più numerose sono le leggi"... evidentemente i nostri politici non leggono Tacito o non sono interessati ad una società sana...



Simone Togneri

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