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martedì 16 febbraio 2016

Prima Repubblica: era davvero il male assoluto?


La cronaca di oggi riporta in auge la questione sull'onestà della classe politica italiana.
Siamo passati dai decenni delle tangenti scoperchiate dal pool di mani pulite che, assieme ad un repulisti della politica soprattutto nell'area riconducibile al famoso "pentapartito", ha causato anche morti innocenti, suicidi di persone poi risultate estranee ai fatti oltre a chi si è tolto la vita conscio di aver le "mani sporche".

All'indomani di tutto ciò pensavamo di essere usciti da un incubo ma non era così perché ciò che ci attendeva era ancor peggio.
Si sono susseguiti oltre 2 decenni di politica teoricamente rivoluzionaria ma in realtà c'è stato, in molti casi, solo un passaggio di consegne legato molto spesso ad un decadimento del livello di preparazione politica.
Ho sempre ritenuto la politica un mestiere difficile non per l'impegno da mettere nel comprendere le questioni o nel mantenere buoni rapporti ma perché quando si gestisce il potere, grande o piccolo che esso sia, sempre, dico sempre, attorno compaiono gli avvoltoi, gli affaristi, i lobbisti (nel senso negativo del termine) che cercano di "comprare" i favori del potente di turno. In questa fase l'uomo politico deve essere molto forte, sicuro e fermo nei propri principi perché basta "cadere" una volta e la trasformazione è compiuta: da persona perbene a complice del "sistema" nell'accezione negativa del termine.
Ecco spiegato dunque che chi sbraitava in quegli anni annunciando rivoluzioni si è scoperto poi aver preso tangenti alla prima occasione o aver distolto denari del partito per scopi personali o aver fatto spese folli a carico delle istituzioni o aver preso mazzette a titolo personale.
Con la fine del berlusconismo, fenomeno più complesso di ciò che sembra e che non approfondisco in queste righe, una nuova ondata di onestà si è fatta avanti e ancora una volta la storia si sta ripetendo con politici improvvisati privi di qualsiasi know-how culturale tanto da non avere di fatto un idea di mondo ben formata passando in brevi periodi da una posizione all'altra.

Auspichiamoci una rinascita della classe politica attraverso un vero e sano turn over su base meritocratica.
I partiti, questa da sempre è la mia utopia, dovrebbero essere il "luogo" in cui idee e persone vengono selezionate e formate nell'interesse della nazione e dei cittadini ma nella realtà dei fatti appare evidente che ciò non avvenga o addirittura raramente sia avvenuto.
Non diamo però le responsabilità ad altri perché la nostra classe politica è espressione sincera del popolo italiano ivi inclusi coloro i quali non votano per pigrizia o per scelta quindi noi cittadini facciamo un gran salto di qualità e diciamo basta al mare invece di votare, basta scelte inconsapevoli, basta votare così per partito preso... tutti a votare responsabilmente e poi se ci "tradiscono" ben vengano pomodori marci e monetine come a Craxi nel 1992.
La prima occasione saranno le prossime amministrative e invito tutti a votare le persone e non il simbolo di partito, invito tutti a "investire" un po' di tempo per capire quali sono i candidati meritevoli di fiducia perché negare la responsabilità dei cittadini nella selezione della classe dirigente è sin troppo facile... siamo tutti responsabili se al potere vanno individui poco degni... anzi vi dirò siamo noi i primi reali responsabili... spesso recidivi...



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